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Case, boccata d’ossigeno per i prezzi

Il 2016 è partito bene sul fronte dei valori immobiliari, la cui discesa si è fermata nel corso del primo trimestre facendo segnare un lieve incremento dello 0,5 per cento, a 1.982 euro/m². Rimane negativo il saldo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-3,8%).

Dopo l’aumento delle unità compravendute, che si traducono in una crescita del 6,5% del settore residenziale rispetto al dato del 2014, stando ai dati recentemente divulgati dall’Agenzia delle Entrate (OMI), ora anche i prezzi si muovono al rialzo. Secondo Vincenzo De Tommaso, dell’ufficio studi idealista, “la spirale negativa dei prezzi può dirsi finita, però il quadro economico instabile non lascia propendere per un rialzo significativo dei prezzi. Ad ogno modo condizioni ottime di mercato, con prezzi più bassi e mutui che incentivano all’acquisto, fanno pensare che questo sarà un anno vivace per il mattone italiano sul fronte delle transazioni, senza però dimenticare le condizioni delle famiglie italiane dopo la crisi non consentono in molti casi di sostenere l’acquisto”.

In particolare, nel primo quarter si evidenziano incrementi anche piuttosto sensibili a partire dai mercati intermedi del Nord Italia, dove le quotazioni del mattone sono tornate a crescere. Le fluttuazioni meno ampie dei centri maggiori dicono che si va verso una lenta e progressiva stabilizzazione, non si può dire lo stesso per gli altri capoluoghi, dove i prezzi sono ancora in fase di assestamento.

Regioni

Sono 7 le regioni che chiudono con un saldo positivo il primo quarter relativamente ai prezzi del già esistente: Trentino Alto Adige (4,6%), Valle d’Aosta (3,6%) e Friuli Venezia Giulia (2,6%) segnano le rivalutazioni più decise su scala nazionale. Dall’altro lato della tavola i cali più marcati si registrano in Molise (-4,9%), Basilicata (-3,3%) e Umbria (-2,5%).

Alla Liguria, con 2.781 euro al metro quadro, spetta il primato dei prezzi della graduatoria regionale, seguita dal Lazio (2.632 euro/m²) e Valle d’Aosta (2.561 euro/m²). La Calabria è l’area più economica del Paese, con i suoi 964 euro al metro quadro.

Provincia

Il primo scorcio di questo 2016 vede prevalere le macroaree in terreno negativo (59) su quelle in in positivo (48); prezzi invariati nei mesi invernali solo a Savona, Genova e Ferrara. Fra le province che salgono, spiccano Cremona (5,6%), Ascoli Piceno (5,6%) e Rovigo (-4,7%). I cali più marcati si registrano invece a Frosinone (-6,6%), Brindisi (-5,8%) e Viterbo (-5,3%).

Savona (3.424 euro/m²) guida sempre il ranking dei prezzi, davanti a Bolzano (3.069 euro/m²) e Imperia (2.875 euro/m²) – l’altra provincia ligure con un mercato prevalentemente di seconde case dove il mattone vale oro -, che scalza Roma dal terzo gradino del podio. Dall’altro lato della graduatoria dei prezzi troviamo 10 aree provinciali con prezzi che non superano i mille euro al metro quadro, quasi tutte al sud, tranne due capoluoghi piemontesi: Alessandria (959 euro/m²) e Biella (715 euro/m²). Proprio quest’ultima chiude la graduatoria dei valori a livello provinciale.

Città

I prezzi hanno proseguito il trend discendente nella maggior parte delle città capoluogo italiane: 63 dei 105 centri monitorati durante il corso di questo trimestre hanno accusato ancora ribassi.
Cali superiori al 5% per 9 centri a partire da Pistoia (-7,4%), Campobasso (7,2%) e Benevento (-6,7%), dove i prezzi sono in caduta libera. Segnali di ripresa in particolare nei mercati intermedi come Bergamo (4,7%), Verona (4,1%), Brescia (3,4%), Novara (2,8%) e nei centri del nord-est come Padova (2,8%) e Vicenza (2,5%).

Sembrano invece avere un andamento sempre più stabile i  principali mercati, dove – ad eccezione di Genova (-4,1%) – le fluttuazioni sono comprese tra il -1,9% di Milano e il +2,8% di Venezia. Per il resto, variazioni contenute: Napoli (1%) e Bologna (0,8%) su; Torino (-1,5%), Palermo (-1,4%), Roma (-1,1%), Bari (-0,5%) e Firenze (-0,2%) giù.

Nel ranking delle città più care, Venezia (4.506 euro/m²) precede Milano (3.423 euro/m²) e Firenze (3.402 euro/m²), che sopravanza Roma (3.359 euro/m²) sul podio del prezzi delle abitazioni. La Capitale è scivolata dalla seconda alla quarta posizione del ranking dei valori immobiliari rispetto a un anno fa. Nella parte opposta della tavola, Biella perde ancora terreno e rimane la città dove comprare casa costa meno, con solo 757 euro/m².

L’indice dei prezzi degli immobili di idealista. Con una base dati di oltre 800mila immobili, idealista è attualmente una delle pagine web più utilizzate in Italia da privati e professionisti immobiliari, per la vendita, l’acquisto e l’affitto di immobili.

Per la realizzazione di questo indice sono stati analizzati i dati di 301.049 annunci immobiliari pubblicati su idealista tra il 23 dicembre 2015 e il 25 marzo del 2016; tali annunci hanno superato il controllo qualità basato su informazioni come: prezzo, dimensione, distribuzione e non duplicazione.

Per permettere una sufficiente standardizzazione dei risultati inoltre vengono analizzati soltanto quei comuni che hanno mantenuto, nel corso del periodo di studio, una media costante di 50 o più annunci di case di seconda mano in vendita. Quei comuni che non hanno raggiunto questa media sono stati esclusi dal campione di analisi al pari di quelli che hanno registrato, nel periodo dato, una variazione di più del 30% del numero di annunci.

L’indice immobiliare di idealista è stato elaborato sui prezzi di offerta, non sul prezzo di vendita; vale a dire  che i valori dell’analisi possono non coincidere con il prezzo finale dell’operazione di compravendita, che può essere più basso di quello inizialmente proposto dal venditore. idealista può contare sulla base dati più dettagliata del mercato immobiliare, ciò permette di analizzare l’evoluzione delle compravendite sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Con la pubblicazione di questo rapporto idealista si propone di fare chiarezza sul mercato immobiliare, contribuendo alla trasparenza dell’informazione di questo settore.

Fonte: www.idealista.it